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La coerenza

La coerenza riguarda anche il mercato a cui ci si rivolge ed il target più è specifico e più l’azienda riesce ad essere coerente e consistente nel tempo. Il target principale di Hotel Olivi è formato da coppie tra i 38/65 anni, specialmente inglesi e stranieri, con una buona capacità di spesa, abituati a fare soggiorni rilassanti con trattamenti estetici e termali.

Il prezzo di vendita della camera è uno dei tanti fattori che caratterizza e inserisce un albergo in una determinata fascia di mercato e determinato target.

Se i prezzi sono bassi rispetto al nostro storico e al mercato, si rischia di attrarre una fascia di mercato diversa dal target, e questo può generare dei disagi temporanei e anche a medio termine per la perdita della clientela abituale dello stesso.

Ad esempio, un anno abbiamo aderito al portale Groupalia con un’offerta decisamente accattivante che ci ha regalato molta pubblicità e visibilità. Purtroppo, la visibilità raggiunta non era targettizzata sul nostro segmento di mercato.

Con questa esperienza, ho scoperto cosa significa essere fedeli a sé stessi anche quando nessuno ti guarda. Il modo in cui pensiamo e processiamo i pensieri è una costellazione di esperienze e valori che generano degli schemi entro i quali ci si sente confortevoli. Molte persone credono di essere coerenti perché rispettano rigidamente una linea di pensiero prestabilita. Essere coerenti, per alcuni, vuol dire costruire un recinto attorno ad uno schema di pensiero e cristallizzarsi in esso, a volte sacrificando sé stessi e la propria spinta vitale. Tuttavia, non esiste niente di più rivoluzionario, trasformatore e vivo della coerenza, quando è autentica. Coerenza è vibrare all’unisono col proprio cuore, essere capaci di cavalcare le sue onde e respirare attraverso le sue maree, seguendo e comprendendo cosa si muove dentro per portarlo senza giudizio nel mondo. Coerenza è il coraggio di seguire l’invisibile presente in noi stessi e di farne la bussola della propria vita. Nel libro, “Usare il cervello del cuore”[1], ci sono delle metafore bellissime che esprimono il concetto della coerenza, tra le quali quella in cui l’essere umano, nei suoi elementi costitutivi, è paragonato a un insieme formato da un carro, un cavallo, un cocchiere che guida il cavallo e un padrone del carro che vi sta seduto sopra. Il cavallo sono le emozioni, il cocchiere la mente, il padrone rappresenta l’essenza di ciò che siamo veramente (anima). L’insieme formato da corpo fisico, emozioni e mente costituisce ciò che spesso viene chiamato “personalità”.


Riporto la mia testimonianza al primo anno di corso, su come mi sentivo nell’esplorarmi:
“Io mi sento ancora persa nel caos alla ricerca del maestro interiore”.
Il carro, il mio corpo fisico, mi oppone resistenza, ha sviluppato un’ernia, è spesso stanco senza vita e quando mi arrabbio mi ricopre il corpo di puntini rossi pruriginosi. Il cavallo, le emozioni primitive del cervello limbico, si manifestano senza controllo. Il cocchiere, i miei pensieri e la manifestazione fisica di questi, mi guida verso l’isolamento e la depressione. Il Maestro interiore, il mio cuore e il sentire della mia anima, c’è ed è sopito in un angolo, ogni tanto lo vedo e gli do una punzecchiata. I sistemi oscillatori del cuore mi fanno venire in mente il pendolo di Foucault, che ho visto a Parigi sospeso nella cupola del Pantheon nel 2005. Il pendolo di Foucault è un pendolo libero di oscillare in ogni direzione per molte ore, il piano di oscillazione del pendolo ruota molto lentamente e non tocca mai il centro della rosa dei venti. Il piano di oscillazione si mantiene fermo mentre la terra ruota. Basta una piccola imprecisione perché il pendolo smetta di funzionare nel modo corretto. Io mi sento come questo pendolo, il maestro interiore fa oscillare il mio cuore cercando la sincronicità con la mia anima ma ad ogni imprecisione salta e il caos prende spazio. Il pendolo è portato naturalmente a continuare a oscillare e dunque le prove per farlo tornare in asse possono essere infinite. Nonostante i miei errori, continuo ad oscillare, alla ricerca del moto perfetto, mentre la terra rimane salda sotto di me a sostenermi.

La mia anima mi dice posso provare solo amore e bene se apro il mio cuore. Il Maestro del cuore non ha bisogno di parole per comunicare. L’abbondanza è la capacità di creare ciò di cui si ha bisogno, per realizzare la propria spirazione, che è creare il paradiso in terra per sé e per tutti.”

Il mio cocchiere è indeciso e continua a guidare i cavalli in direzioni opposte. Non trovo la pace. Lo stato di caos non mi permette di capire se questa situazione è una cosa positiva o negativa per me. Il mio critico interiore mi bastona continuamente e mi dice che dovrei cambiare, mi guida alla sopravvivenza e rifugge dal dolore.